28/07/2015

Assemblea dipendenti Provincia Treviso

 

 

Le segreterie generali e le categoria della Funzione Pubblica di CGIL, CISL e UIL di Treviso chiamano all'appello i parlamentari, senatori e deputati, consiglieri regionali, presidente e consiglieri provinciali per intervenire e incidere positivamente relativamente alla redistribuzione delle funzioni provinciali e per la ricollocazione del personale interessato al riordino.
E lo hanno fatto invitandoli a prendere parte all'assemblea aperta dei dipendenti organizzata dalle sigle sindacali per lunedì 27 luglio all'Auditorium del Sant'Artemio, per un confronto sui temi e sugli effetti che il decreto Enti Locali avrebbe sul territorio.

"La riforma della governance territoriale, inaugurata con la discussa legge Delrio, sta subendo una preoccupante battuta d'arresto - affermano i segretari generali di CGIL, CISL e UIL di Treviso - gli effetti della Legge di stabilità 2015 e i provvedimenti successivi in materia di Province ed Enti Locali stanno determinando pesanti ricadute alla possibilità degli enti territoriali di svolgere le proprie funzioni. La Regione - aggiungono Giacomo Vendrame, Franco Lorenzon e Carlo Viel - dimostra gravi ritardi nel predisporre i testi di legge per la redistribuzione delle funzioni provinciali e per la ricollocazione del personale provinciale interessato dal riordino, fra insidiose difficoltà di interpretazione autentica delle norme e evidenti problemi di carattere finanziario".

"Dentro questo ritardo e profonda inerzia, di incertezza e disordine - continuano i segretari confederali - l'Ente di via Cal di Breda continua a esercitare le medesime funzioni e a sostenere i medesimi costi, ma in un mutato quadro di generale assottigliamento delle risorse economiche e di deterioramento di capacità amministrativa e gestionale. Gli effetti più palesi - evidenziano i vertici delle sigle sindacali - si manifestano in un progressivo arretramento dei servizi di competenza provinciale, fondamentali e non fondamentali, a causa di una sorta di drammatico scollamento dell'Ente fra responsabilità politico-istituzionale e territorio amministrato."

"Assegnare alle Regioni anche la materia del servizi per il lavoro, stanziando risorse assolutamente insufficienti, significa offrire a queste un ulteriore elemento per procrastinare decisioni che sono di interesse cruciale per gli utenti, cittadini e imprese, e per i lavoratori. Un servizio che andrebbe implementato, riprogrammato e razionalizzato, viene piuttosto abbandonato alla casualità di esigenze contingenti. Analogamente - sottolineano Vendrame, Lorenzon e Viel - per la Polizia Provinciale, l'assimilazione che ne fa il Decreto alle polizie municipali dimostra che non vi è consapevolezza della dimensione e della delicatezza della materia ambientale e che non si vuole riconoscere agli agenti di polizia provinciale la specificità professionale maturata in decenni di servizio al territorio.

"Per queste ragioni, per entrare nel merito delle questioni e trovarne soluzione, chiediamo ai parlamentari, consiglieri regionali e provinciali eletti dai trevigiani assunzione di responsabilità e impegno. - concludono i Segretari Generali - Chiediamo loro di partecipare all'assemblea aperta di lunedì per confrontarsi direttamente con i dipendenti, con chi li rappresenta e con le Organizzazioni Sindacali che hanno a cuore la sorte dei lavoratori e il futuro del territorio